Coloro che sono intervenuti all’evento sono sicuramente ad oggi tra i maggiori esperti del Nero d’Avola; Salvo Foti di fatto è uno dei più importanti enologi d’Italia e la sua conoscenza in materia, nutrita sul campo, è senza pari. A seguire nell’evento si è tenuta una degustazione verticale mai fatta prima sia per profondità, che per estensione di annate ed etichette, aree geologiche e microclimi. È da questo presupposto che prende corpo la mia sincera speranza affinché quest’evento abbia rappresentato non soltanto una nuova scoperta e interessamento, ma confido, un’opportunità di imparare, da chi può insegnare a tutti noi, qualcosa in più su uno dei vitigni più nobili d’Italia.
Degustazione dei vini più giovani di gulfi: Valcanzjria 2011, RossoJbleo 2011, Cerasuolo di Vittoria 2011.
La curiosità dei giornalisti sull’effetto che la parziale fermentazione carbonica ha sul RossoJbleo, a fatto si che si stappasse una verticale sul RossoJbleo, fuori programma: 2001, 2002, 2003, 2007, 2011. Tutti felici di constatare la giusta filosofia produttiva.
Il moderatore di quest’anno è stato Ian Domenico D’Agata.
Da una parte, la conferenza, ha evidenziato dati rilevanti sul vitigno Nero d’Avola tra i quali: 1. unicità di reazione ai diversi terroir in cui viene piantato, 2. La adattabilità solo ai suoi terreni storici, 3. La difficoltà nel far maturare tannini dolci e quindi permettere meno margini di errore rispetto a vitigni internazionali come Merlot, Cabernet Sauvignon o Shiraz, 4. capacità di invecchiare.Ma questi sono solo alcuni dei tanti aspetti toccati.
Grazie a tutti i partecipanti e Salute a tutti!!!
Matteo Catania
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